Altro capitolo della lotta di noi Operatori Riconosciuti al raggiungimento di una piena operatività legale.
In altre parole l’Enac in questa lettera indirizzata all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, pubblicata qualche giorno fa, ricorda come per poter pilotare in ambito professionale un drone occorre che il pilota/operatore sia riconosciuto dall’ENALC stesso, e come gli stessi Enti Pubblici debbano ricorrere a tali operatori riconosciuti nel caso utilizzino dei servizi aerei effettuati con i droni.
Lo spazio aereo civile, infatti, viene regolamentato da ENAC, e il recente regolamento sugli APR (detti droni), è stato emanato dal’Ente sulla regolamentazione aerea, l’utilizzo dei droni che sono equiparati sia in ambito europeo sia sia in ambito internazionale a veri e propri aeromobili, deve pertanto sottostare a tale regolamento.
Un uso improprio dei SAPR, infatti, oltre a compromettere la sicurezza del traffico aereo e dei civili che anche non volenti si ritrovano sotto al raggio di azione degli aeromobili a pilotaggio remoto è oltretutto anche lesivo nei confronti degli operatori che svolgono la loro attività nella piena legalità.
L’Enac, quindi, ribadisce che l’uso dei droni deve sottostare alle sue leggi e che i Comuni stessi devono rispettare tale regolamento e farlo rispettare sul proprio territorio.
Speriamo che anche questo sia un ulteriore passo verso la lotta all’abusivismo nella professione di pilota/operatore di Droni.